Recentemente ne hai sentito parlare da un amico o da un collega e vorresti sapere cos’è uno smart contract? In questa guida esploreremo insieme questa nuova tecnologia. E’ uno dei “mattoncini” che permettono il funzionamento della blockchain e ne garantiscono lo standard di sicurezza per cui è nota. Ora tutto può sembrarti un po’ astratto, ma sappi che mentre stai leggendo queste righe tante aziende, governi e organizzazioni internazionali sono al lavoro su questo tema. In tanti stanno immaginando un futuro in cui si regolerà quasi ogni aspetto del nostro vivere quotidiano. Dal prestito di opere d’arte ai contratti d’affitto, passando per le polizze assicurative, tutto potrebbe essere regolato da smart contract.
Quando leggi un articolo o guardi un dibattito dedicato a mondo della blockchain, ti sembra di sentir parlare una lingua straniera? Non hai tutti i torti! Nonostante siamo ancora agli albori dell’era della blockchain, si è già sviluppato un vocabolario dedicato – formato in netta prevalenza da termini inglesi – che rende difficile capire i concetti più elementari di questo mondo. Ogni termine tecnico è strettamente legato all’altro per cui finché non avrai ben chiaro il significato dei termini base, continuerai a sentirti confuso.
Solo il tempo ci dirà se questo strumento diventerà parte della nostra quotidianità. Intanto ti spiegherò in modo semplice cos’è uno smart contract e come funziona, facendo esempi concreti già esistenti e illustrandoti qualche campo d’applicazione.
Indice
- Cos’è uno smart contract
- Come funziona
- Esempi di smart contract
- Campi di applicazione
- Limiti e dubbi
Cos’è uno smart contract
Smart contract significa letteralmente contratto intelligente. Si tratta di un tipo di contratto che esiste solo all’interno della blockchain, come ad esempio Ethereum. Il suo scopo principale è quello di essere il più possibile automatizzato. La sua scrittura prevede infatti che al presentarsi di certe condizioni lo smart contract faccia scattare in automatico delle azioni concordate dalle parti. Non possono esistere delle discrepanze. Ad esempio non è possibile provare a far togliere successivamente delle clausole ad un contratto intelligente.
Tecnicamente sono dei contratti che si auto-eseguono, non posso essere modificati e sono scritti in codice informatico. Per semplificare possiamo dire che gli smart contract sono la versione digitale dei contratti tradizionali. Tuttavia hanno una varietà di funzioni memorizzate su indirizzi specifici della blockchain che permettono di renderle automatiche in base al verificarsi di determinati eventi concordati.
Come funziona
Il punto forte degli smart contract è duplice. Il fatto che sia automatizzato e risponda in piena autonomia al variare delle condizioni accelera enormemente la sua messa in atto. E’ autonomo e istantaneo, non ha bisogno di una revisione o una reazione umana. Questa sua caratteristica lo rende – almeno in teoria – più efficace di un contratto tradizionale.
Lo smart contract infatti non prevede intervento umano nel suo funzionamento, quindi è più resistente a manomissioni e tentativi di eluderne le clausole. Se si verifica una condizione, entrerà in funzione automaticamente. Le parti coinvolte quindi non potranno tirarsi indietro, temporeggiare o richiedere più del concordato, perché lo smart contract agisce senza un loro intervento.
Per il buon funzionamento è cruciale la fase di scrittura, in cui si “insegna” al contratto stesso cosa fare in ogni possibile scenario. Bisogna inoltre fare in modo che possa verificare in autonomia le condizioni previste nel contratto.
Esempi di smart contract
Sei confuso? Provo a farti un esempio per spiegarti meglio. Immagina di essere un grafico che progetta siti web. Sei stato assunto tramite smart contract, per creare la nuova grafica del sito di una catena di pizzerie. Il contratto prevede che tu venga pagato una determinata cifra alla messa online del sito rinnovato, che deve rispettare certe condizioni. Se riuscirai a farlo in anticipo rispetto alla scadenza pattuita, riceverai un bonus.
Lo smart contract “controllerà” cosa succede. Se metterai online la nuova grafica e questa rispetterà i criteri previsti, riceverai il compenso pattuito. Il committente non potrà tirarsi indietro o rivedere al ribasso il pagamento. Hai lavorato tantissimo e sei riuscito a mettere online il sito anzitempo? Scatterà in automatico il bonus previsto. Scenario opposto: non hai completato il lavoro entro i termini previsti? Non verrai retribuito.
Questo è un esempio piuttosto semplificato, per capire i rudimenti di questo strumento. Nella realtà però c’è un settore dell’economia che già usa gli smart contract su base quotidiana: quello delle assicurazioni. Tra le applicazioni più avanzate e diffuse c’è quella del rimborso in caso di cancellazione o ritardo di mezzi di trasporto come aerei e treni.
E’ in grado di controllare in tempo reale i dati relativi all’orario di partenza e arrivo dei voli. Non appena un volo ritarda o viene cancellato, lo smart contract avvia la pratica di rimborso. Si tratta di un sistema assicurativo su base decentralizzata, che si appoggia alla tecnologia blockchain. I clienti assicurati con uno smart contract di questo tipo ricevono un rimborso in criptovaluta Ethereum.
Campi di applicazione
Ora sai cos’è uno smart contract. Probabilmente dopo questa spiegazione ti sembrerà che sia una realtà piuttosto lontana. Gli esperti di settore però suggeriscono che in un futuro non troppo lontano potrebbero essere la nostra realtà quotidiana. Ti faccio qualche esempio:
- Il sistema elettorale. Gli smart contract potrebbero raccogliere e conteggiare i voti in maniera veloce, sicura, riducendo il rischio di brogli. Alleggerirebbero enormemente i costi delle elezioni. Spazi fisici e lunghi tempi di spoglio scomparirebbero. Potrebbero inoltre incentivare al voto quanti faticano a raggiungere il seggio, eliminando file e pratiche burocratiche.
- La compravendita o l’affitto di case. Associando a un immobile uno smart contract si potrebbe rendere più snello e veloce il passaggio di proprietà dello stesso. Inoltre la proprietà di grandi immobili potrebbe essere divisa in piccoli lotti. Quanti non hanno abbastanza risorse per investire nel mercato immobiliare potrebbero acquistarne uno, ricevendo in automatico una quota a ogni transazione.
- La gestione dei dati sanitari. Potrebbero garantire uno standard maggiore di sicurezza sia in fase di ospedalizzazione sia durante i trial clinici. Si potrebbero usare per regolare l’accesso ai dati, difendendo la privacy dei pazienti.
- I contratti di lavoro. Potrebbero essere il futuro per chi lavora come freelance, da libero professionista o come intermediario nella supply chain.
Limiti e dubbi
Sapere cos’è uno smart contract è solo l’inizio: bisogna capire anche i lati positivi e negativi di questo strumento. È bene specificare che ci sono anche tante voci contrarie alla diffusione indiscriminata di questo strumento. La natura decentralizzata della blockchain su cui operano gli smart contract rende semplice creare contratti fuori dai limiti di legge. Tra i timori maggiori ci sono quelli legati alla criminalità organizzata. Potrebbero venire utilizzati per sfruttare i lavoratori aggirando i contratti tradizionali e le loro tutele. C’è già il sospetto che vengano usati per movimentare grandi quantità di denaro provenienti da attività illeciti.
Come tutto ciò che esiste nella blockchain, hanno un impatto ambientale importante. A pesare è l’energia necessaria alla loro creazione. Non solo. Ogni azione svolta dallo smart contract viene registrata negli snodi della blockchain, consumando grandi quantità di energia.
Uno strumento tecnologico così complesso rischia inoltre di discriminare una fetta della popolazione. Quanti non hanno le conoscenze tecnologiche o la disponibilità economica necessarie a gestirlo rischiano in futuro di non poter accedere a beni e servizi. Potrebbe essere un nuovo ostacolo per nativi analogici e i meno abbienti nell’accesso a servizi e a possibilità d’investimento.
Infine alcuni esperti del settore mettono in guardia sulla presunta inviolabilità degli smart contract. La realtà infatti è molto più complessa delle righe di codice che la sintetizzano. Senza una supervisione umana, il rischio di truffe è molto alto.