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Signal vs Telegram: differenze e qual è meglio usare?

Signal e Telegram sono delle applicazioni di messaggistica istantanea che somigliano a WhatsApp per molti aspetti, ma che se ne discostano per altrettanti. Attraverso questa guida, vorrei innanzitutto farti comprendere le differenze tra queste due app e Whatsapp.

In un secondo momento, la mia analisi si concentrerà esclusivamente su Signal e Telegram come alternative a WhatsApp, che metterò a confronto con la speranza di aiutarti a capire come funzionano e quale scegliere. Iniziamo subito!

Cosa sono e perché si usano

Signal e Telegram sono delle applicazioni di messaggistica istantanea multipiattaforma che permettono agli utenti di comunicare in forma crittografata usando la rete internet. Esse prevedono la creazione e la gestione di chat (singole o multiple), in cui è possibile scambiare messaggi, foto, video, GIF, note vocali, documenti, link e file di ogni tipo. Inoltre, queste app mettono a disposizione le funzioni di chiamata audio e audio-video.

A primo impatto, dunque, sembrerebbe quasi che Signal e Telegram siano uguali – in tutto e per tutto – a WhatsApp, ma in realtà non è così.

Quanti utenti usano oggi queste app

Nonostante Signal e Telegram siano migliori – in termini di funzionalità – rispetto a WhatsApp, quest’ultima applicazione continua a dominare.

Ecco i dati di utilizzo (considera che queste sono solo stime approssimative e che i veri numeri possono essere diversi):

  • WhatsApp è usata mensilmente da oltre 2 miliardi di persone in tutto il mondo, e da circa 33 milioni di utenti in Italia;
  • Telegram conta 500 milioni di utenti attivi globalmente, mentre in Italia circa 10 milioni;
  • Signal viene utilizzata da 102 milioni di utenti in tutto il globo, e da circa 1 milione di persone in Italia.

In altre parole, se per te è fondamentale poterti connettere con un numero potenzialmente infinito di persone, WhatsApp resta la soluzione migliore.

Va detto, tuttavia, che bisognerebbe analizzare le proprie cerchie di amici e familiari per comprendere se valga la pena o meno usare Signal o Telegram. Ti consiglio quindi di scorrere la rubrica di Telegram e/o di Signal, al fine di capire quanti dei tuoi contatti hanno installato codeste app sui loro dispositivi.

Perché sono migliori di WhatsApp

WhatsApp è imbattile – almeno per il momento – dal punto di vista di diffusione e portata, ma su tanti altri aspetti, Signal e Telegram sono da preferire.

Rispetto a WhatsApp, Signal e Telegram fanno della sicurezza e della tutela della privacy degli utenti la priorità assoluta. Tutte e tre le app usano l’autenticazione a due fattori e la crittografia end-to-end (standard minimi della cybersecurity), ma Signal e Telegram prevedono un livello di crittografia più complesso, nonché altre funzioni di protezione che le rendono meno vulnerabili.

Signal non solo rende illeggibili le chat a eventuali hacker, ma applica lo stesso trattamento anche ai metadati (informazioni che rivelano con chi, per quanto e da dove abbiamo comunicato). Questi dati sensibili sono invece conservati su WhatsApp in forma non cifrata.

Telegram, invece, salva i dati delle conversazioni su una rete delocalizzata di server cloud; ciò significa che ricostruire una conversazione è molto più complicato di quanto avvenga su WhatsApp, che archivia i dati direttamente sui server centrali dell’azienda.

Principali caratteristiche di Signal

L’app Signal (il cui nome completo è Signal Private Messenger) è stata fondata nel 2013 e si basa sullo stesso protocollo di WhatsApp, l’Open Whisper System. È scaricabile gratuitamente su gran parte dei sistemi operativi.

Una sua caratteristica, apprezzata dagli utenti di livello avanzato, è che si basa su un software libero e open-source, il che vuol dire che chiunque può individuare e segnalare eventuali bug; al tempo stesso, un codice di questo tipo rende semplice e veloce per gli sviluppatori risolvere possibili problemi.

Per quanto riguarda le funzionalità principali, Signal non si differenzia poi così tanto da WhatsApp e altre app di messaggistica istantanea: si può chattare, si possono effettuare chiamate e videochiamate, ci si possono scambiare adesivi e GIF animate, si possono condividere file multimediali e note vocali, e si può rendere nota la propria posizione GPS.

Principali caratteristiche di Telegram

Telegram è “coetanea” di Signal, in quanto la sua prima versione risale al 2013. Questa app è gratuita e compatibile con tutti i sistemi operativi e i dispositivi; inoltre, è molto veloce, poiché si basa su una rete cloud a sincronizzazione istantanea; il che si traduce in grande fluidità e semplicità di utilizzo.

Lavorando tramite cloud, Telegram occupa uno spazio veramente irrisorio sullo smartphone dove è installata; in più, anche se si cancella la cache di Telegram o si disinstalla, non si perderanno né i messaggi né i file condivisi.

Ritengo che questi siano gli aspetti su cui valga la pena soffermarsi, poiché le altre funzioni sono pressoché identiche a quelle di WhatsApp e Signal: chat, gruppi, condivisione di file, chiamate, videochiamate e messaggi audio sono ormai elementi che accomunano tutte le app di messaggistica istantanea.

Differenze tra Telegram e Signal

app Signal e Telegram su schermo del telefono

Tipologie di server

Quando si parla di server, Telegram è indubbiamente “una spanna sopra” rispetto a Signal. Come ti ho detto poco fa, infatti, Telegram è “cloud-based” e ha quindi moltissimi vantaggi: dal poco spazio occupato sul telefono, fino alla possibilità di recuperare in qualsiasi momento la cronologia chat e i file condivisi.

Invece, Signal archivia messaggi, foto, video e qualsiasi altro tipo di contenuto localmente (nella memoria interna dello smartphone).

Tipologie di chat

Sia su Signal che su Telegram si può chattare con un singolo interlocutore oppure con più persone, mediante i gruppi. Tuttavia, mentre i gruppi di Signal possono essere formati da massimo 1.000 utenti, su Telegram questo limite arriva a ben 200.000 utenti.

E non è tutto, perché su Telegram esiste un’ulteriore possibilità, ovvero quella di creare un canale broadcast (o di unirsi ai canali di altre persone): sono strumenti utilissimi per parlare a un pubblico potenzialmente infinito (non c’è un limite di partecipanti), e sono infatti molto usati da testate giornalistiche e aziende.

Quando si parla di gruppi, penso sia interessante menzionare una funzione di cui attualmente dispone solo Signal, ovvero la possibilità di invitare utenti attraverso un link oppure addirittura mostrando loro un codice QR.

Funzioni delle chat

Diversamente da WhatsApp, su Signal e Telegram non si può vedere l’ultimo accesso dei contatti. Al massimo, su Telegram riceverai delle informazioni piuttosto vaghe come “ultimo accesso effettuato di recente” oppure “ultimo accesso effettuato un mese fa”, ma niente di più (leggi come funziona l’ultimo accesso recente su Telegram per approfondire). Su Signal questa attenzione alla privacy degli utenti è ancora maggiore; infatti non è possibile neanche sapere se qualcuno è online in quel preciso momento.

Su Telegram puoi capire solo se un messaggio è stato consegnato (in questo caso sarà contrassegnato da due spunte), mentre su Signal esistono anche le conferme di lettura.

Un’altra peculiarità di Signal e Telegram – poi imitata da WhatsApp – sono i messaggi “a tempo”. Su Signal si chiamano “messaggi a scomparsa”, mentre Telegram li definisce “messaggi che si auto-distruggono” o “chat segrete”, ma il concetto è lo stesso: su entrambe le app si possono inviare dei contenuti e fare in modo – attraverso l’impostazione di un timer personalizzato – che si cancellino da soli dopo un po’ di tempo (o dopo la lettura).

Infine, una cosa che mi piace di Signal (per quanto possa apparire di poco conto), è che si possono aggiungere le reazioni ai messaggi ricevuti.

Dispositivi e Sistemi operativi supportati

Telegram è utilizzabile su qualsiasi dispositivo che si possa connettere a internet, essendo compatibile con iOS, Android, Windows Phone, Windows, Linux e macOS.

Signal invece è disponibile “solo” per Android, iOS, Windows, Linux e Mac.

Sicurezza

Arrivato fin qui, sono certo che tu l’abbia compreso: entrambe le app sono note per l’alto livello di sicurezza che garantiscono, di gran lunga superiore a WhatsApp.

Oltre ad adottare la crittografia end-to-end (che ormai è un requisito indispensabile), esse adottano altre funzioni di protezione per tutelare i loro utenti. Mentre Telegram memorizza i dati delle conversazioni su una rete delocalizzata di server cloud, Signal conserva in forma crittografata anche i metadati.

Inoltre, Signal fa davvero il possibile per garantire ai suoi utenti di chattare “senza occhi indiscreti addosso”. Su questa applicazione, infatti, è possibile attivare la “sicurezza schermo”, che impedisce che le anteprime di Signal vengano visualizzate nel gestore app del sistema operativo. Se usi Android, peraltro, questa opzione impedirà di fare degli screenshot di Signal.

Accessi

Su Signal, è possibile collegare il proprio account su 5 dispositivi al massimo. Su Telegram invece non c’è alcuna limitazione: si possono connettere svariati dispositivi allo stesso account/numero, contemporaneamente.

Altre app simili

A questo punto della lettura, spero che tu abbia le idee più chiare su queste due app, e che tu sia in grado di decidere autonomamente quale usare in sostituzione – o anche solo in affiancamento – a WhatsApp.

Sebbene reputi Signal e Telegram le alternative migliori a WhatsApp che esistono attualmente, penso sia giusto farti presente che esistono anche altre soluzioni. Puoi consultarle nella guida dedicata alle app alternative a WhatsApp.

Se vuoi sapere di più su queste due applicazioni, potresti leggere le seguenti guide che ho già scritto su come usare Telegram e come funziona Signal.