1. Internet

Come misurare il quoziente intellettivo online

Ognuno di noi ha le sue qualità, caratteristiche speciali che ci rendono diversi dagli altri: chi ha una grande empatia, un’abilità incredibile nel calcolo, un estro artistico, una buona manualità, etc.; questa varietà rende bella la convivenza con chi ci circonda, ed è – ovviamente – una ricchezza inestimabile. Tuttavia l’opinione generale non è sempre stata questa, ed in particolare, alla fine del secolo XIX, alcuni uomini di scienza hanno creduto di poter misurare in maniera oggettiva l’intelligenza delle persone, al fine (più o meno dichiarato) di scremare un certo tipo di qualità dalle altre, in ossequio a alcune teorie, definite collettivamente con l’etichetta «darwinismo sociale»: un’applicazione di questa dottrina, in particolare, sosteneva che le persone meno dotate a livello intellettivo meritassero un’istruzione minore e lavori più umili, perché considerate inferiori rispetto a persone più intelligenti secondo gli standard dell’epoca.

Figlio di quel contesto storico – e con rapporti molto controversi con queste teorie pseudo-scientifiche, oggi ampiamente screditate – il primo test del Quoziente Intellettivo (QI) fu sviluppato a partire dal 1905 da due psichiatri francesi, Alfred Binet e Théodore Simon, allo scopo di determinare l’età mentale dei bambini ammessi alle scuole elementari. L’idea di fondo dei due medici, infatti, era quella che fosse possibile misurare l’intelligenza delle persone sulla base di un calcolo statistico: dapprima si facevano delle prove coinvolgendo molti soggetti (riconoscimento di oggetti, svolgimento di piccoli compiti, etc.), e quindi si estrapolavano dei dati medi divisi per fasce d’età; poi si procedeva ai test con i soggetti da esaminare, ed a seconda dei risultati (più o meno vicini a quelli della media) si credeva fosse possibile determinare se la persona avesse o meno un’età mentale uguale a quella anagrafica. Ovviamente, da allora, gli studi sono proseguiti fino ad oggi in questo campo, che è divenuto una specialità autonoma della psicologia, chiamata psicometria, capace di superare molti dei difetti teorici dei primi modelli diffusi nel ‘900. Ho trovato utile pertanto mostrarti alcuni metodi che potessero consentirti, indicativamente, di misurare il quoziente intellettivo online. Tieni presente, in ogni caso, che io non sono un medico, né uno psicologo, né uno psicoterapeuta, e che dovrai rivolgerti a questi professionisti per una valutazione psicometrica, o per qualunque dubbio riguardante la tua salute.

Indice

Cos’è e come viene calcolato il QI

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Il Quoziente Intellettivo, come ti ho anticipato, è un indice ricavato dall’analisi delle risposte a un test, redatto da un esperto di psicometria sulla base di uno standard accettato dalla comunità scientifica.

Questi protocolli standard sono molti e afferiscono a diverse scuole di pensiero circa la natura dell’intelligenza: infatti, poiché la materia è estremamente complessa e molto controversa, non è per niente raro che eminenti teorici si siano trovati in disaccordo tra loro anche su questioni fondamentali.

Chiaramente, ogni protocollo ha le sue caratteristiche e, talora, le sue modalità di somministrazione. Il più noto in assoluto, è probabilmente quello sviluppato negli anni ’50 del secolo scorso dallo psicologo romeno, naturalizzato statunitense, di nome David Wechsler, che concepì una batteria di test divisi per età (come ti dirò più avanti); oltre i test Wechsler ne esistono molti altri, tra cui senz’altro il cosiddetto Stanford-Binet, consistente in una versione aggiornata dell’originale test di Binet, di cui ti dicevo sopra, approvato presso la celebre Università di Stanford nel 2003; merita di menzione anche il test di Cattell, ovvero il Cattell Culture Fair III.

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Dal punto di vista materiale, questi test comprendono solitamente una combinazione di domande a risposta multipla, create attorno a categorie come quelle che ti sintetizzo qui sotto:

  • Rapporti tra concetti e quantità;
  • Capacità di lettura/scrittura;
  • Memoria a breve termine;
  • Abilità visive (riconoscimento e memoria visiva, etc.);
  • Tempo di reazione a stimoli precisi.

Non tutti i test contengono gli stessi criteri di analisi, ed alcuni impongono un tempo massimo, entro cui va completata la scheda.

Inoltre, poiché il contegno del candidato può essere importante e può finire col viziare il risultato, in alcuni casi è imposta la presenza di uno psicologo durante l’intero svolgimento della prova.

Sono affidabili i test per QI?

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Esiste un’antica polemica sul valore dei test del QI, in larga misura derivata da quella, più ampia, relativa alla natura dell’intelligenza (puoi leggere qualcosa su questa pagina del portale Treccani).

In estrema sintesi, è possibile concepire o una teoria dell’intelligenza monolitica, in cui cioè tutti gli aspetti della razionalità fanno capo ad un unico meccanismo, il cui funzionamento sarebbe rilevato dai test per il QI, oppure, al contrario, è possibile teorizzare l’esistenza di più modelli di intelligenza (emotiva, pratica, sociale, etc.), che richiederebbero prove differenti. Quest’ultima teoria, in particolare, spiegherebbe perché alcune persone hanno grande difficoltà in alcuni campi specifici, dove è richiesto un certo tipo di abilità (matematica, relazionale, etc.), mentre eccellono in altri; si è affermato inoltre che, proprio per questa ragione, alcune persone ottengono punteggi opposti in test concepiti secondo protocolli diversi.

A prescindere comunque dalla validità delle critiche mosse al concetto di QI, sulle quali possono esprimersi solo psicologi e psichiatri, è probabilmente vero che le capacità cognitive di ciascuno di noi siano legate a filo doppio con l’esercizio cui sottoponiamo il nostro cervello e, di conseguenza, col tipo di cultura con cui ci confrontiamo. Un esempio calzante, possono essere le capacità di calcolo matematico: in passato, quando non esistevano le calcolatrici portatili (e addirittura c’era un numero impressionante di persone analfabete o comunque molto poco istruite), era assolutamente necessario saper risolvere dei veloci calcoli a mente, anche molto complessi, come divisioni con virgola o elevamenti a potenza, e tantissime persone erano in grado di farli; oggi, al contrario, la presenza di una calcolatrice scientifica sui nostri smartphone rende superflua questa abilità, e non ci spinge a svilupparla. Di conseguenza, se non sei capace di calcolare a mente la radice quadrata di 32,12 o non sai fare subito 15 diviso 8, non significa che tu sia “stupido”, ma solo che non ti sei mai applicato per sviluppare le tecniche che consentono simili operazioni.

Questo tipo di critiche sono molto comuni nell’ambito dei test del QI, e soprattutto nei casi in cui – fino ad alcuni decenni fa – esso è stato utilizzato in maniera distorta per dimostrare l’inferiorità intellettiva di alcune razze umane, come gli afroamericani, che in realtà mostravano punteggi più bassi solo e unicamente perché appartenenti ai ceti più poveri e meno colti della società statunitense. Nonostante oggi i divulgatori dei test sostengano che essi siano indipendenti da fattori culturali, le polemiche in merito non si sono mai placate.

(Immagine del capitolo tratta dal test Binet-Simon del 1908, usata nella pagina Alfred Binet su English Wikipedia)

Individui per i quali è possibile valutare il QI

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Si ritiene che il test del QI sia intimamente legato all’età, e ciò è affermato anche da chi è sostenitore di questa pratica: infatti, le funzioni cognitive si stabilizzano nell’adolescenza, e declinano progressivamente con l’invecchiamento, a seconda di moltissimi fattori; non esiste invece un legame tra QI e sesso biologico (dunque, non vi è distinzione tra QI uomo e QI donna).

Anche alcune malattie mentali o neurologiche, ovviamente, possono incidere sui risultati, ragion per cui esso è adoperato, in certe situazioni, per la diagnosi di alcuni disturbi.

Quanto ai test per bambini e anziani, te ne parlerò in maniera più dettagliata nei prossimi paragrafi.

Test online gratuiti per misurare il QI

Esistono numerosi test online che promettono di misurare il QI, solitamente nati in seguito alla diffusione dei test Mensa. Il Mensa è un’associazione internazionale composta da persone (ciascun membro è denominato “Mensano”) rientranti nel 2% della popolazione mondiale col più alto QI. Questo valore viene calcolato in maniera diversa a seconda dei test psicometrici standard, ma il punteggio minimo è di 148 (SD 24) nel test di Cattell, 130 (SD 15) nel test di Wechsler e 132 (SD 16) nel test di Stanford-Binet.

Proseguendo la lettura, trovi alcuni esempi di test QI online, ma non tutti adottano le stesse metodiche di calcolo (controlla sempre le indicazioni descritte prima di cominciare).

Mensa Italia

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Su questa pagina della delegazione italiana del Mensa, puoi trovare un test interattivo che, a differenza, di molti altri, non ti darà un risultato numerico, ma – in base alla percentuale di risposte errate – ti indicherà la possibilità (sempre in termini percentuali) di superare il test Mensa in situazioni controllate.

Nienteansia

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In questa sezione del sito Nienteansia, è disponibile uno dei più noti test del QI in Italiano presenti sul web, munito anche di un timer che consente di simulare il ristretto lasso di tempo richiesto dai test professionali.

Sullo stesso sito, precisamente a questo indirizzo, è anche presente un test di “intelligenza emotiva”, benché non ne siano riportate le fonti.

Altri siti web

Su Internet troverai, inoltre, molti altre piattaforme online che offrono asseritamente dei test del QI, in alcuni casi senza precisarti la fonte né senza chiarirti, quindi, come sia stata valutata la scala finale.

Puoi certamente fare un tentativo, ma sappi che già i test che ti ho segnalato non hanno alcuna validità clinica, e certamente la qualità di quelli non controllati sarà ancora inferiore.

App e software gratuiti per il conteggio QI standard

Sia sull’Apple Store che sullo store di Google trovi una serie di app per smartphone e tablet che dovrebbero misurare le tue abilità intellettive. Nella maggioranza dei casi, si tratta di comuni giochi di logica, in cui – al più – viene dato un punteggio a seconda dei risultati ottenuti; è qualcosa, quindi, che non ha proprio nulla a che vedere con il concetto scientifico di QI.

In altri casi si tratta, invece, della semplice riproposizione di test come quello Mensa, e quindi possono essere un modo pratico per calcolare il QI con un dispositivo iOS o Android.

iOS

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Su iPhone e iPad, a questo indirizzo dell’App Store, è disponibile da diverso tempo un’app gratuita chiamata Esame del QI.

Essa offre un doppio test, Mensa e “Classico”. In realtà, per accedere al test Mensa, è comunque necessario aver concluso prima il test “Classico”, del tutto analogo a quelli che abbiamo già visto online ai siti che ti ho linkato sopra.

Android

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Su Android, una delle app gratuite più usate per la misurazione del QI, è quella denominata proprio Test del QI. La trovi a questo indirizzo del Google Play Store.

Si tratta di un applicativo gratuito e multilingue, basato soprattutto sulle matrici di Raven, uno dei tanti protocolli esistenti per i test QI, che prevede la manipolazione di gruppi di immagini schematiche.

Questo tipo di test, solitamente, è uno dei componenti di test più complessi, ed opera in sinergia con altre prove, giacché serve unicamente alla misura dell’intelligenza non verbale.

Come valutare il quoziente intellettivo nei bambini

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Ti ho già precisato sopra che i test del QI sono legati all’età, ed in generale uno dei più importanti test, il Wechsler Intelligence Scale for Children, è stato tarato per persone aventi un’età biologica compresa tra i 6 ed i 17 anni compiuti (16 anni e 11 mesi).

In seguito al crescente bisogno di identificare alcuni possibili problemi di apprendimento, è stato anche creato il Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence, che serve a misurare le funzioni intellettive di bambini in età prescolare (2 – 6 anni), con tutti i gravi problemi del caso, derivanti dal fatto che soggetti di quell’età possono avere, in generale, grossi problemi ad adattarsi all’idea stessa di dover compiere una serie di prove.

In nessun caso, comunque, questi tipi di test devono essere effettuati senza un rigido controllo sanitario.

Come valutare il quoziente intellettivo negli anziani

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Ancor più complessa, è la valutazione del QI negli anziani, dove il normale decadimento legato all’età può associarsi a malattie degenerative (come le demenze) o a problemi psichiatrici come la depressione.

La valutazione di questo tipo di situazioni spetta a maggior ragione a professionisti sanitari specializzati nel settore, e non può essere ottenuta con metodi casalinghi.

Come aumentare il quoziente intellettivo

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Se si accetta l’idea che il QI misuri le capacità biologiche del cervello, si deve giungere alla conclusione che il QI sia immodificabile ed abbia un fondamento genetico.

D’altro canto, non tutti i grandi uomini e donne della Storia hanno avuto un alto QI, a quanto ne sappiamo, e scorrendo la lista dei più famosi iscritti al Mensa su Wikipedia in lingua Inglese troverai, accanto ad eminenti scienziati, anche pugili, attori del cinema per adulti, wrestlers, rappers e piloti sportivi.

Inoltre, è altrettanto probabile che un gran numero di persone con un alto QI non abbia modo, per ciò solo, di ottenere grandi cose dalla vita. Senza lo studio, infatti, la dedizione e l’onesta volontà di superare i propri limiti, un QI molto alto resterà solo un vantaggio non sfruttato e privo di senso. Al contrario, anche una persona intellettivamente meno dotata, ma animata da curiosità e forza di volontà, potrà superare i più intelligenti, acquisendo abilità e conoscenze grazie alla propria fatica, senza il bisogno di confidare troppo nei doni della natura.