Ti sei ormai abituato a lavorare da casa, passando molte ore davanti al computer in smart working oppure a studiare in una camera poco illuminata. E, sarà per la stanchezza oppure per l’ambiente non ottimale, ti sembra di vedere peggio, di non riuscire a percepire bene i dettagli degli oggetti che ti circondano, o ancora, senti un intenso bruciore agli occhi quando ti svegli o verso sera. Ebbene, forse è il caso di rivolgersi ad uno specialista della salute visiva, perché le contingenze, lo stress o semplicemente l’invecchiamento potrebbero aver messo a dura prova la tua vista e, sarai d’accordo con me, prendersi cura dei propri occhi è davvero fondamentale, soprattutto in questo periodo particolarmente “digital”.
A prescindere dai motivi che ti abbiano condotto a questa guida, devi sapere che è possibile effettuare un primo test per misurare la propria acuità visiva anche online, il che potrebbe aiutarti a riconoscere il deficit che ti sembra di avere, per poi metterti nelle mani dello specialista più adatto, che ti darà una valutazione completa e professionale. A tal proposito, ho pensato di dedicare un approfondimento alla misurazione dell’acuità visiva e alla possibilità di studiarla tramite test disponibili anche sul web. Nei prossimi paragrafi troverai dunque un breve excursus sulla definizione di visus e sulla più diffusa metodica di valutazione di tale proprietà dell’occhio. Ti proporrò poi alcuni test online per misurare e simulare la tua vista; infine, ti darò qualche indicazione utile a scegliere il professionista che più facilmente potrà aiutarti a risolvere il problema. Premetto che tutto quello che leggerai nei paragrafi a seguire ha una valenza del tutto informativa, e non vuole/deve sostituirsi in alcun modo al parere degli esperti del settore.
Indice
- Cosa si intende per acuità visiva
- Come si valuta il visus
- Come è organizzata una visita oculistica
- Perché effettuare una visita oculistica
- Siti per misurare la vista
- Siti per simulare la vista
- Come scegliere le migliori lenti da vista
Cosa si intende per acuità visiva
La vista è il più potente tra i cinque sensi (almeno per l’essere umano). Si definisce acuità visiva o acutezza visiva il livello di definizione dell’immagine, ovvero la capacità di distinguere due punti vicini come entità separate e distinte.
Per metterla su un piano più scientificamente corretto, nel campo della fisiologia della visione, l’acuità visiva descrive l’angolo minimo sotto cui devono essere visti due punti separati. L’acuità normale, i celebri 10/10 (dieci decimi, secondo la tecnica di Monoyer) si ottengono quando l’angolo minimo che si apprezza da una distanza di almeno tre metri equivale ad 1'
(un primo) di grado, ovvero un sessantesimo di grado.
Detta così sembra molto difficile da capire, lo so, ma per noi non addetti ai lavori, ciò che importa è il concetto che sta alla base di tale definizione, che ci consente di far coincidere l’acuità visiva con la capacità di distinguere i più fini dettagli di un oggetto ad una certa distanza.
Come si valuta il visus
Il metodo più semplice e diffuso per esaminare la vista prevede l’utilizzo degli ottotipi, un insieme di simboli di grandezza progressivamente decrescente posti su dieci righe consecutive. La tabella ottotipica (una sorta di cartellone) deve essere posta ad una distanza minima di tre metri da chi si sottopone al test, il quale poi procederà alla lettura progressiva di tali simboli, sotto indicazione dello specialista, che solitamente partirà dai caratteri con dimensioni più grandi (posti in alto), per poi scendere e indicare – in modo casuale – un carattere più piccolo.
Nonostante i notevoli progressi nel mondo della scienza e della medicina in particolare, la tavola ottotipica è rimasta pressoché invariata (l’oftalmologo inventore, il dottor Ferdinand Monoyer, ha elaborato tale grafico alla fine dell’800) e sempre presente negli studi oculistici, perché rappresenta di fatto il “gold standard” per la valutazione dell’acutezza visiva, della capacità cioè di mettere a fuoco gli oggetti, le immagini e le persone correttamente.
Come anticipato, la tavola si compone di minimo dieci righe di lettere e simboli con varia orientazione, e la lettura di segni a tutti i livelli di tale grafico restituirà una acuità visiva di 10/10. Il non essere in grado di leggere tutte e dieci le righe non dovrebbe mettere troppo in allarme. Tuttavia, dovrebbe indirizzarti ad una visita specialistica per chiarire l’entità e la natura del tuo deficit visivo.
Come è organizzata una visita oculistica
Quanto detto fin d’ora “mi dà il là” per entrare nel merito dell’organizzazione generale di una visita oculistica. Come dicevo, il notare una diminuzione di definizione di oggetti, volti o immagini, dovrebbe indirizzarti verso la richiesta di un parere medico, perché è possibile che tu abbia sviluppato quello che gli oftalmologi definiscono «deficit di refrazione».
I difetti di refrazione determinano una cattiva focalizzazione delle immagini sulla retina; il che, appunto, le rende mal definite all’occhio, ormai non più emmetrope (il termine scientifico che identifica un bulbo oculare normale). Nell’occhio normale, infatti, i raggi luminosi attraversano tutte le componenti refrattive dell’occhio e cadono perfettamente a fuoco sulla retina. Se questa “normalità” si perde (le cause sono moltissime), i fotoni finiscono per cadere in posizione non ottimale sulla retina, definendo una situazione patologica.
Tralasciando gli aspetti più specialistici, ti basti sapere che i deficit refrattivi sono sostanzialmente 4:
- Miopia;
- Ipermetropia;
- Astigmatismo;
- Presbiopia.
Durante una prima visita oculistica, il medico oftalmologo – nella maggior parte dei casi – si gioverà delle competenze di un dottore in ortottica, che condurrà una parte della valutazione, la quale inizierà con una accurata raccolta dell’anamnesi del paziente.
All’anamnesi seguirà il fondamentale step dell’esame obiettivo, che consiste sostanzialmente della valutazione diretta del paziente (studio del capo, allineamento degli occhi, stato delle palpebre ed eventuali alterazioni).
Seguiranno poi una serie di test, tra i quali:
- Esame dell’acuità visiva, fulcro di questo approfondimento;
- Biomicroscopia, per la valutazione con ingrandimento di palpebra, congiuntiva, sclera, cornea, etc.;
- Autorefrattometria, per valutare in maniera obiettiva un difetto di refrazione;
- Tonometria, per la valutazione della pressione oculare;
- Esame del fondo dell’occhio (fundus oculi), per valutare lo stato di retina, vitreo e “testa” – o disco – del nervo ottico (ad es. per valutare la presenza dei corpi mobili – definiti miodesopsie -, lesioni o – nei casi più gravi – distacchi della retina, oppure per indagare su una neurite ottica).
Questa serie di esami permetterà allo specialista di giungere ad una diagnosi completa, almeno nei casi meno gravi (talvolta potrebbero essere necessari esami più avanzati, come ad esempio l’OCT, oppure una visita neuroftalmologica), che gli permetterà di prescrivere una terapia medica o chirurgica.
Inoltre, in presenza di un deficit refrattivo, verrà rilascia al paziente una prescrizione per la correzione tramite lenti.
Perché effettuare una visita oculistica
Oltre agli aspetti legati alla prevenzione (per i quali è corretto effettuare visite periodiche con cadenza differenziata in relazione all’età), potrebbe divenire necessario sottoporsi ad un controllo per il rinnovo di licenze e patenti di guida, per una valutazione fisica e attitudinale prima di un concorso o – semplicemente – perché si ha l’impressione di vedere peggio di prima.
A prescindere dai motivi, è consigliabile sottoporsi a visite di controllo anche in assenza di sintomi e ad ogni età. In particolare, è auspicabile effettuare una prima visita in età infantile, intorno ai tre anni, da ripetere poi a sei e dodici anni (tali scadenze sono comunque da considerarsi orientative). Nell’età adulta invece è bene sottoporsi a visite cadenzate ogni due o tre anni, da intensificare in caso di patologia.
Siti per misurare la vista
Esistono diversi portali sul web per effettuare una prima auto-valutazione dell’acuità visiva. Ripeto tuttavia che è fondamentale far seguire un eventuale test online da una visita presso un centro diagnostico specialistico perché, di fatto – e giustamente -, solo un medico specializzato in oftalmologia sarà in grado di condurre un esame clinico diagnostico organico e completo, che giunga ad una diagnosi certa. Dunque, il mio consiglio è sempre quello di non affidarsi più del dovuto al “fai da te”; è molto meglio mettersi in mani esperte quando si tratta della propria salute.
Ciò premesso, per misurare la vista online può comunque essere interessante e utile per orientarsi circa il proprio deficit e, come dicevo, esistono moltissime piattaforme nate proprio a questo scopo. Ti basterà digitare su un motore di ricerca una chiave di ricerca tipo “misurazione acuità visiva e test online” per notare quanta scelta ci sia.
Tra i siti più utilizzati per questa attività, vi sono:
- Check-up su Zeiss.it: mette a disposizione un’intera sezione del suo portale per eseguire una valutazione guidata della vista ponendoti direttamente davanti allo schermo del tuo PC. Ti basterà seguire le istruzioni mostrate a video per la regolazione dello schermo del monitor e poi porti alla giusta distanza da esso prima di procedere con il test vero e proprio. In maniera molto interessante, il test proposto da Zeiss si compone di tre fasi: la prima dedicata allo studio dell’acuità (con i classici simboli di Monoyer proposti in successione); la seconda dedicata alla visione dei contrasti; la terza ti permetterà di valutare la capacità di distinguere i colori (per indagare la possibile presenza di patologie quali il daltonismo);
- Test della visione su Essilor.com: propone una serie di test online per valutare la vista. L’interfaccia è estremamente semplice e accattivante, e ti sarà sufficiente seguire le istruzioni per avere una prima valutazione della tua capacità visiva. Molto interessante anche la sezione dedicata al test di Ishihara, per diagnosticare difetti congeniti della visione dei colori, utile per la diagnosi di deficit del senso cromatico.
Insomma, come avrai compreso, valutare la vista online non è poi così difficile, le opportunità sono svariate e di semplice approccio. Sarà poi dell’oculista il compito di effettuare una valutazione professionale, che possa indicarti la necessità di indossare un paio di occhiali per correggere un eventuale difetto di refrazione.
Siti per simulare la vista
Vi sono poi dei portali che consentono di simulare la propria vista. Ciò è utile per dimostrare l’effettivo deficit visivo allo specialista, che riuscirebbe senz’altro a comprendere meglio quale possa essere il tuo problema (che magari è difficile da descrivere a parole). Potrai quindi regolare il simulatore virtuale in base a come effettivamente vedi, per poi stampare il risultato e consegnarlo al medico oculista.
Tra i siti web più usati, vi sono:
- VisionSimulations.com: è un portale noto – per lo più agli utenti che vivono oltreoceano – per simulare gli effetti quali vista sfocata, ghosting, fotopsie, perdite di contrasto, neve visiva (nota come “visual snow”), trails (scie di oggetti, fenomeno simile alla palinopsia), fenomeni del campo blu (diversi dalle miodesopsie) e altri;
- Eyesiteonwellness.com: è un altro portale che consente di visualizzare le più comuni problematiche dell’occhio, come astigmatismo, miopia, daltonismo, cecità notturna, retinopatia diabetica, degenerazione della macula, glaucoma, presbiopia e floaters.
Se invece stai cercando un’app di simulazione della vista, potresti usare ViaOpta Simulator, disponibile a questa pagina del Google Play Store (smartphone e tablet Android) o a questo indirizzo dell’app Store (iOS, iPhone e iPad).
Come scegliere le migliori lenti da vista
Il professionista più indicato a consigliare le migliori lenti da vista è l’ottico, che talvolta può essere un optometrista abilitato. Una volta consultato l’oculista, dovrai recarti presso un negozio specializzato nella vendita di occhiali e lenti da vista con prescrizione alla mano. In base alle tue necessità, l’ottico saprà orientarti sulle lenti e le montature più adatte e che possibilmente si concilino anche con i tuoi gusti e le tue abitudini di vita e lavorative.
Per esempio, di recente ho dovuto sostituire gli occhiali che mi accompagnavano ormai da molti anni e il mio ottico di fiducia, viste le molte ore passate davanti allo schermo del computer, mi ha consigliato di optare per una lente con filtro luce blu, utile a proteggere l’occhio dai raggi con lunghezza d’onda compresa tra i 380 e i 440 nm, che sono potenzialmente dannose per l’occhio. Ebbene, con questo piccolo accorgimento, i miei occhi a fine giornata sono molto meno irritati e congestionati.