L’invio tradizionale di telegrammi in occasione di lutti, nascite e matrimoni – o per altre occasioni particolari come certi rapporti commerciali – non è cessato nonostante l’obsolescenza di questo mezzo di comunicazione, anzi, sembra quasi che il suo carattere solenne e formale ne abbia preservato notevolmente la nicchia di mercato, favorendone la “sopravvivenza”. Oggi anche il telegramma si è aggiornato, ed è possibile inviarlo online senza bisogno di recarsi presso un ufficio postale, con notevole risparmio di tempo, purché ovviamente si sappia come comportarsi e come gestire, soprattutto, le rigidità comunicative tipiche di questo antico strumento, che vanta quasi duecento anni di storia.
In questa guida ti spiegherò cos’è e come funziona la telegrafia moderna, e quali servizi telegrafici sia possibile acquistare attualmente dalle Poste Italiane, con particolare riguardo ai servizi on-line. Ti darò anche qualche consiglio per farti vedere come materialmente vada scritto un telegramma, per evitare spese inutili. Ti ricordo che i miei consigli hanno solo carattere informativo.
Indice
- Cos’è e come funziona la telegrafia
- Differenza tra telegramma e raccomandata
- Come scrivere in maniera telegrafica
- Frasi tipiche
- Metodi di invio
- Invio da app Ufficio Postale
- Servizi accessori
- Costi
- Tempi di consegna
Cos’è e come funziona la telegrafia
Il telegrafo nasce agli inizi dell’Ottocento, grazie ad una serie di implementazioni di tecnologie già disponibili all’epoca: in particolare Samuel Morse e Alfred Vail ebbero l’intuizione di sfruttare i primitivi impianti elettrici per inviare una serie di impulsi, brevi e lunghi, arrangiati in maniera tale da creare delle serie riconoscibili (breve breve lungo, lungo breve lungo, etc.), associabili a singole lettere dell’alfabeto. In questo modo, combinando assieme più serie, era possibile comporre e inviare qualunque testo scritto, detto telegramma, lungo le linee elettriche, consentendo la nascita delle prime reti di telecomunicazione.
Nel 1896, il nobile italo-britannico Guglielmo Marconi, dopo una serie di esperimenti condotti nella sua abitazione, riuscì a dimostrare empiricamente che le onde radio, da poco scoperte, potevano essere modulate per esprimere gli stessi segnali telegrafici, i quali poi potevano essere trasmessi via etere per poi essere captati a distanza: per farlo, Marconi osservò l’utilità di porre il ricevitore su di un palo, che a lui ricordava un’«antenna», cioè una delle travi che reggono le vele sulle navi.
Nacque così, per un misto di grandissimo intuito, fortuna e immaginazione, la cosiddetta “telegrafia senza fili”, che consente ancor oggi di prescindere dalla presenza di cavi per inviare i segnali elettrici, e inaugurò il mondo di connessioni wireless cui siamo abituati fino al tempo presente: dal tuo Wi-Fi al tuo smartphone, tutti gli apparecchi senza cavi derivano, concettualmente, dall’idea originaria di Marconi.
L’attività di traduzione e dettatura in codice Morse era altamente specializzata, ed era compiuta da appositi addetti chiamati marconisti (in onore di Marconi), i quali trovavano impiego sia presso le Poste che nelle stazioni ferroviarie, marittime (e sulle stesse navi), nonché nelle caserme e nelle basi militari, da cui sono scomparsi da circa un ventennio. In concreto, l’operazione di invio del telegramma consisteva nella traduzione più o meno istantanea in codice Morse da parte del marconista, nel suo invio tramite un tasto telegrafico che generava l’impulso elettrico, e nella sua ricezione da parte della stazione destinataria, dove veniva ricopiato a macchina su strisce di carta, poi incollate su di una busta prestampata, chiusa e inviata al destinatario.
Tutto ciò è storia: dalla metà del secolo scorso, infatti, non esiste più alcun ufficio telegrafico postale per usi civili, anche se per lunghi anni le Poste hanno continuato a nominarlo nelle loro insegne (la stessa app “Ufficio Postale”, di cui parleremo, ha come icona la sigla “PT” di “Poste e Telegrafo”), e la sua funzione è stata totalmente surrogata dal telefono; oggi poi l’intero processo è informatizzato, quindi il telegramma è ormai inviato senza l’uso dell’antica telegrafia.
Differenza tra telegramma e raccomandata
La differenza tra telegramma e raccomandata è essenzialmente di natura storica: il telegramma giungeva istantaneamente alla stazione telegrafica, e di conseguenza veniva consegnato con grande celerità; laddove, invece, la raccomandata necessitava – e necessita ancor oggi – del comune tempo di transito della posta, anche se oggi viene velocizzato (per la Raccomandata 1) con l’impegno della consegna entro il primo giorno lavorativo successivo alla chiusura della busta postale (la posta, infatti, viene mandata all’invio solo in alcuni momenti della giornata, chiusa entro grossi sacchi sigillati dall’ufficio postale).
Oggi, la differenza tra raccomandata e telegramma è molto più sfumata: il telegramma costa molto di più, ed è riservato a momenti particolari (accettazione di contratti, condoglianze, matrimoni, etc.), per i quali svolge ancora una certa funzione sociale, non assolta dalla raccomandata. Inoltre il telegramma consente di ottenere alcuni servizi accessori (di cui ti parlerò a breve), tra cui la copia integrale del testo inviato.
Come scrivere in maniera telegrafica
Come ti ho già anticipato, in origine, inviare un telegramma era un’operazione complessa e costosa, perché andava tradotto lettera per lettera in codice Morse; ciò comportò l’esigenza di abbreviare al massimo i messaggi, in maniera analoga a quanto, recentemente, si faceva con gli SMS. Anche oggi, nonostante non esistano più i marconisti, il telegramma si paga a parola, ed anche se esistono delle franchigie (come vedremo, il primo scaglione è di sole 20 parole), la cosa migliore è sintetizzare tutti i concetti seguendo quella retorica che è definita “telegrafica”, cioè un modo di esprimersi che elimini gli elementi superflui del discorso.
Di séguito, ti elenco alcune regole pratiche per orientarti in questo curioso mondo; per farlo, ipotizziamo che tu debba inviare come telegramma il messaggio “Ciao Antonio, Mario e Giuseppe ti aspettano con ansia, speriamo tutti che tu ti liberi presto e possa tornare a casa”. Per renderlo in maniera telegrafica puoi seguire questo metodo:
- Non mettere nessuna intestazione: il telegramma si scrive col presupposto che sia letto solo dal destinatario, col quale si parla direttamente: non scriveremo quindi “Ciao Antonio”;
- Evita, se puoi, anche la “e” congiunzione: “Mario e Giuseppe” diventa facilmente “Mario Giuseppe”;
- Elimina il più possibile gli aggettivi e gli avverbi, come “presto” e “con ansia”, eventualmente sostituendoli con verbi onnicomprensivi;
- Elimina tassativamente tutte le perifrasi (come “speriamo tutti che tu ti liberi”) e sostituiscile con verbi.
Il nostro testo diventa quindi: “Mario Giuseppe tutti ansiosi tuo ritorno”. Il significato è lo stesso, ma siamo passati da 21 parole (fuori scaglione) a sole 6.
Frasi tipiche
Ti propongo ora un breve campionario di frasi tipiche che possono aiutarti a comporre il tuo telegramma. Ricorda che, dato lo stile telegrafico, è meglio esprimere concetti chiari e diretti, semmai usando tutte e 20 le parole del primo scaglione, piuttosto che risultare ambigui o, peggio, comici.
Condoglianze
Nei messaggi di condoglianze, si eviti il tradizionale “Sentite condoglianze”, che oltre ad essere antiquato è ormai percepito come di scarsa empatia. Meglio alcuni messaggi come questi:
“Consci vostro dolore tutti partecipiamo”
“Appresa triste notizia dolenti partecipiamo”
“Con dolore a voi vicini”
“Con affetto a voi vicini”
Nascite
“Appresa nascita rallegriamo con voi”
“Felicitazioni nuovo nato”
“Auguri ogni bene nuovo nato”
Matrimoni
“Partecipiamo vostra gioia felici nozze”
“Felicitazioni fauste nozze”
“Auguri di ogni felicità”
Accettazione o rifiuto di proposta contrattuale
“Accetto vostra proposta in data …”
“Riservomi accettare vostra proposta entro …”
“Rifiuto vostra proposta in data …”
Metodi di invio
- Il metodo tradizionale di invio di un telegramma consiste nel recarsi presso un qualunque ufficio postale e compilare un apposito modulo; in séguito, allo sportello, l’impiegato procederà alla dettatura informatica, che consiste nella mera ricopiatura del testo nel sistema informatico delle Poste, ed alla determinazione della somma da pagare;
- Un altro metodo consiste nel dettare il telegramma per telefono, chiamando il numero 186 da linea fissa o TIM. In alcuni casi è possibile anche l’addebito diretto del telegramma sulla bolletta del telefono;
- In ultimo, il telegramma può essere inviato in maniera molto intuitiva tramite l’app Ufficio Postale (disponibile in forma gratuita per iOS e Android) o tramite il sito delle Poste Italiane (accessibile tramite qualunque browser), semplicemente registrandosi ed accedendo all’area della corrispondenza. Sono accettate le più diffuse carte di credito/debito e, ovviamente, la comune PostePay.
In tutti i casi, il telegramma verrà stampato fisicamente e recapitato al destinatario secondo le modalità previste.
Invio da app Ufficio Postale
Anche se è molto semplice, ti mostro brevemente come funziona l’app Ufficio Postale. Una volta eseguito l’accesso col tuo account Poste, ti basta selezionare la voce “Corrispondenza” e dopo l’opzione “Nuovo telegramma”, che farà apparire la schermata di scrittura del testo.
L’uso è facile e veloce, l’importante è tenere a mente i costi dell’operazione.
Servizi accessori
Pagando una tariffa extra è possibile ottenere alcuni servizi aggiuntivi, che ti elenco brevemente:
- Anticipazione telefonica: fornendo un numero di telefono del destinatario, è possibile chiedere alle Poste di telefonargli per comunicargli in anticipo il contenuto del telegramma. Verranno fatti fino a tre tentativi e, ovviamente, il destinatario sarà libero di accettare o rifiutare la comunicazione;
- Rilascio copia di telegramma inviato: è una ricevuta completa comprensiva degli estremi dell’invio e dei servizi accessori eventualmente richiesti;
- Avviso di avvenuto recapito: equivale alla ricevuta di ritorno delle raccomandate.
Per ulteriori informazioni su questi e altri servizi accessori, consulta questa pagina del sito di Poste Italiane.
Costi
Trovi tutti i costi attuali dei telegrammi collegandoti a questa sezione del sito di Poste Italiane.
Nel momento in cui scrivo, la franchigia va a scaglioni ed è la seguente:
- Primo scaglione: 20 parole, spedite al costo di € 5,50;
- Secondo scaglione: da 21 a 50 parole, spedite al costo di € 8,50;
- Terzo scaglione: da 51 a 100 parole, spedite al costo di € 12,00;
- Quarto scaglione: da 101 a 200 parole, spedite al costo di € 23,00;
- Quinto scaglione: da 201 a 500 parole, spedite al costo di € 46,49;
- Sesto e ultimo scaglione: oltre le 501 parole, spedite al costo di € 46,49 sommando le tariffe degli altri scaglioni in base allo sforamento.
L’app Ufficio Postale, comunque, non consente di inserire più di 900 parole, e in generale, i telegrammi molto lunghi trovano applicazione solo in casi particolari (di solito relativi ad operazioni commerciali).
Tempi di consegna
I telegrammi hanno attualmente come orario-limite le ore 7:00.
Ciò significa che se invii un telegramma, soprattutto online o tramite app, entro le 7:00, questo verrà consegnato al 90% (percentuale fornita da Poste Italiane) entro la stessa giornata, dal lunedì al venerdì. Se invii oltre le 7:00, valgono le regole della Raccomandata 1, cioè verrà recapitato entro il giorno successivo, sempre che sia feriale.
Regole particolari possono valere per i telegrammi internazionali, per i quali ti invito a consultare il sito delle Poste.