Tecnologie digitali e social media hanno cambiato molti aspetti della nostra vita, offrendoci nuove possibilità comunicative e permettendoci di risparmiare tempo. Purtroppo, però, ci sono anche dei lati negativi, perché condividere un’opinione tramite un post o un messaggio è molto meno complicato che esprimerla a voce, a tu per tu con l’interlocutore. Digitare sulla tastiera offre una sensazione di sicurezza e talvolta onnipotenza, insieme a un distacco dalla realtà, che porta alcune persone a non tener conto degli effetti di alcune azioni. Sarà capitato anche a te di vivere una situazione spiacevole e aver voglia di condividere un commento negativo, rivolto a qualcosa o a qualcuno, attraverso i social media. È una reazione del tutto umana, ma la velocità del mezzo che abbiamo a disposizione non è una scusante, e bisognerebbe sempre tener presente che ciò che mettiamo online ha una enorme risonanza e potrebbe anche violare delle leggi. Alcune persone, infatti, utilizzano il web per scagliarsi contro altri utenti, screditarli attraverso informazioni non veritiere o con la diffusione di contenuti privati, come video e fotografie.
Si tratta del cyberbullismo, un fenomeno difficile da individuare, persistente (può aver luogo per lunghi periodi, giorno dopo giorno) e permanente, poiché le informazioni riversate in rete sono pubbliche ed è difficile rimuoverle. In questo modo, il cyberbullismo può compromettere in modo grave la reputazione di chi ne è vittima, i suoi rapporti sociali e lavorativi, e in definitiva la qualità della sua vita, con pesanti ripercussioni psicologiche. Dopo aver approfondito l’argomento, in questa guida ti spiegherò come è possibile difendersi dal cyberbullismo (e, soprattutto, come proteggere i più piccoli da tale fenomeno), insieme a qualche dritta per gestire al meglio la tua presenza online. Premetto tuttavia che non sono un medico né uno psicologo, dunque se ti trovassi in una situazione di forte disagio, ti consiglio di contattare immediatamente un professionista e/o chiedere aiuto alle autorità competenti.
Indice
- Cos’è il cyberbullismo
- Fenomeni correlati al cyberbullismo
- Come proteggersi dal cyberbullismo in età adulta
- Come proteggere i bambini dal cyberbullismo
- Cosa fare se si è vittima del cyberbullismo
Cos’è il cyberbullismo
Il cyberbullismo è un un fenomeno che viene messo in pratica tramite mezzi telematici. Per capire cosa sia, è necessario innanzitutto spiegare il concetto di bullismo: questo termine definisce il comportamento aggressivo volontario e ripetuto da parte del cosiddetto bullo nei confronti della sua vittima, che si trova in una situazione di svantaggio e non è in grado di mettere fine a questi veri e propri attacchi diretti contro la sua persona.
Tipicamente, episodi del genere avvengono in ambiente scolastico o all’interno di un gruppo di ragazzi e ragazze anche preadolescenti, ad opera di una o più persone. Il bullismo, infatti, può configurarsi anche come reato.
Una forma di bullismo, è appunto il cyberbullismo che, a differenza del fenomeno più conosciuto, viene attuato tramite il Web e assume sfumature diverse: la componente fisica del bullismo, infatti, può essere del tutto assente. Rimangono invece gli stati d’animo correlati, quali ad esempio tristezza, disperazione, paura, malinconia, senso di solitudine e disadattamento.
Il cyberbullo agisce attraverso dispositivi digitali, come computer, tablet e smartphone; utilizza i social network, le community di giocatori online, la posta elettronica, le app di messaggistica, i forum e ogni altro strumento funzionale al suo scopo, ovvero postare, inviare singolarmente o diffondere nel web contenuti negativi e dannosi su una persona.
Il cyberbullo mette in imbarazzo, umilia e vessa la cybervittima non con la forza e la minaccia di dolore o danno fisico, ma screditandola attraverso la circolazione in rete di materiale che la riguarda, a volte falso, a volte vero ma privato, e ottenuto anche in modo fraudolento.
C’è poi una ulteriore differenza: cosa ti verrebbe in mente se ti chiedessero di immaginare il classico bullo della scuola? Un tipo alto e piazzato, che prevarica sul compagno mingherlino, giusto? Ma dietro la tastiera, chiunque può essere un cyberbullo, spesso anche un compagno o un collega all’apparenza insospettabile.
Allo stesso modo, chiunque può diventare una cybervittima: bambini e adolescenti sono più esposti al rischio, ma anche gli adulti, soprattutto se in condizioni di difficoltà, possono trovarsi coinvolti in questo triste fenomeno. Ecco perché, come vedremo più avanti, è importante che tu abbia sempre sotto controllo la tua presenza online e i contenuti che posti: ti aiuterà a non cadere nella rete. Non sempre, infatti, il cyberbullo è qualcuno che conosci di persona, ma tutto può partire anche da una interazione che si è consumata soltanto sui social.
Fenomeni correlati al cyberbullismo
Esistono numerosi fenomeni sociali collegati al cyberbullismo. In dettaglio, eccone alcuni:
- Revenge porn: è un reato definito in Italia dall’articolo 10 della Legge 19 luglio 2019 n. 69 come la diffusione senza autorizzazione (o la minaccia di diffusione) di immagini e video espliciti realizzati con il consenso dell’interessato;
- Hating: è una tendenza a commentare contenuti online in maniera negativa e ripetuta. Gli haters, infatti, non hanno alcun interessa a esprimere la loro opinione, ma si concentrano su un obiettivo contro il quale scatenano una pioggia di commenti e spesso agiscono in gruppo;
- Exclusion: nell’ambito di una community o un gruppo, un utente può essere escluso dagli altri e isolato;
- Flaming: indica invece l’invio di messaggi online di natura violenta e fortemente denigratoria, per scatenare vere e proprie battaglie sui social network o tra gli utenti di un forum;
- Sexting: termine che deriva dalla fusione delle parole inglesi sex “sesso” e texting “inviare messaggi elettronici” e indica l’invio di messaggi o altro contenuti a sfondo sessuale;
- Doxing: si intende la diffusione pubblica di informazioni personali e private attraverso internet;
- Harassment: è l’invio ripetuto di messaggi offensivi, che provocano uno stato di disagio nella vittima;
- Denigration: si intende l’atto di insultare o diffamare qualcuno online, per danneggiarne la reputazione della persona o le sue relazioni;
- Body shaming: termine usato per descrivere un comportamento avverso nei confronti di una persona e condotto, specificamente, per deriderne l’aspetto fisico.
Come proteggersi dal cyberbullismo in età adulta
Per difendersi dal cyberbullismo, quindi, è necessario abbandonare il Web e le tecnologie digitali? Certo che no, ma ci sono alcuni consigli che mi sento di darti, e il primo tra tutti è quello di usare il buonsenso, prima di intraprendere qualunque azione. Esatto, proprio come faresti se fossi di fronte a una situazione offline, perché anche il Web è la vita reale, e la superficialità si paga sempre molto cara.
Quindi studia, informati, frequenta dei corsi: approfondisci il funzionamento di internet e di tutti gli strumenti a tua disposizione, per non farti ingannare da malintenzionati che potrebbero rivendicarsi. Sviluppa la tua capacità critica, ti aiuterà.
Inoltre, leggi questi consigli e mettili in pratica durante le tue attività digitali:
- Prima di postare una foto, un video, o anche del testo, fatti delle domande e ricorda che quel contenuto potrebbe raggiungere un pubblico molto vasto: non solo, chiunque lo troverà sul web potrà a sua volta condividerlo con altre persone, aumentandone la diffusione in maniera esponenziale. A questo proposito, valuta la possibilità di rendere privati i tuoi profili social, così saranno accessibili soltanto ai contatti che sceglierai;
- Non scambiare video e foto con sconosciuti: in generale, sarebbe meglio non accettarli mai tra i tuoi contatti;
- Non frequentare chat anonime, potresti avere a che fare con dei malintenzionati;
- Filtra i contenuti sui social network, attraverso l’uso di parole chiave, e cerca ad esempio di riconoscere i profili fake su Instagram, Facebook o altre reti sociali, nonché di individuare le notizie false;
- Usa DNS sicuri durante la navigazione. Fai attenzione anche ai messaggi e alle e-mail che ti sembrano sospetti: probabilmente, lo sono;
- Fa’ una pulizia dei contatti, ogni tanto: dedica del tempo a questa attività, proprio come al cambio armadio tra le stagioni; non avere timore di bloccare persone che non vuoi abbiamo accesso al tuo profilo, o di eliminare dal tuo feed gli aggiornamenti relativi a qualcuno di cui non vuoi leggere i post. Del resto, non andresti a prendere da bere con chi scatena sentimenti negativi o ti disturba col suo comportamento, vero? Non farlo neppure online, non è necessario;
- Proteggi l’identità e le informazioni personali: cambia spesso le password e non utilizzare quelle troppo semplici, fai attenzione pure ai pagamenti online;
- Non navigare nel Dark Web: non cedere a questa “tentazione”, là è pieno di malintenzionati e non sarà possibile rintracciarli qualora ti affidassi a servizi simili;
- Disattiva la geolocalizzazione quando non utilizzi il navigatore.
Come proteggere i bambini dal cyberbullismo
Bambini e adolescenti sono tra le vittime di cyberbullismo. Il problema può nascere in ambiente scolastico, nella cerchia di persone frequentate, ma ormai di frequente anche i giovanissimi entrano in contatto sui vari social con persone che non hanno mai visto.
Sembra un gioco, ma il cyberbullismo può uccidere: la Fondazione Carolina, per esempio, è nata proprio dalla tragica esperienza di un padre che ha perso la propria figlia a causa di questo fenomeno. Carolina Picchio è infatti la prima vittima italiana riconosciuta di cyberbullismo. La Fondazione si batte per educare e sensibilizzare sui rischi di un uso scorretto dei media digitali ed è impegnata, come altre realtà, nella lotta contro il cyberbullismo.
Le conseguenze psicologiche per le cybervittime sono numerose e tanto più difficili da fronteggiare se si tratta di un minore. Per questo, è importante aiutare ragazzi e ragazze nell’approccio a internet e ai social media, spiegando loro i pericoli legati alla condivisione indiscriminata di foto e video, all’interazione con sconosciuti, ma anche provando a capire se hanno dei problemi, se stanno affrontando situazioni difficili. È importante segnalare agli insegnanti eventuali episodi di cyberbullismo e chiedere l’intervento della scuola.
Riguardo ai più piccoli, è di certo sconsigliato lasciarli soli davanti a un qualunque dispositivo, mentre può essere utile dotarsi di app etichettate come “kids” o “parental control”, che dispongono di profili per i tutor, tramite le quali si possano controllare (direttamente o indirettamente) le attività online della cosiddetta Generazione Z. Leggi come bloccare i siti ai bambini, per migliorare l’esperienza di navigazione dei tuoi pargoli, e come controllare WhatsApp dei figli, per avere indicazioni circa il monitoraggio delle chat in età preadolescenziale.
Cosa fare se si è vittima del cyberbullismo
Chiedere aiuto a un amico o un familiare può essere molto importante, quando si è vittime di cyberbullismo. Se dovesse capitarti, condividere la tua esperienza con la famiglia o con qualcuno di cui ti fidi ti aiuterà a prendere le decisioni necessarie e a superare questa difficile esperienza. In caso fossi adulto, potresti anche decidere di parlare del tuo problema con uno psicologo online oppure recandoti presso il suo studio.
Comunque, genericamente parlando, ti consiglio di non rispondere alle provocazioni e di bloccare all’istante il cyberbullo. Qualora non sapessi come fare, potresti rivolgerti a uno specialista di IT, che potrebbe aiutarti a incrementare la tua privacy online e sentirti meno vulnerabile.
Segnala poi quanto accaduto all’azienda che gestisce la rete sociale, attraverso i servizi dedicati. Inoltre, se lo ritenessi necessario, potresti sporgere una denuncia online, rivolgendoti alla Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Come abbiamo già ricordato, anche in rete il buonsenso è un’arma importante, con la quale si evitano molti rischi. È facile sentirsi al sicuro, soprattutto quando il piacere di una conversazione o di un’interazione tende a far dimenticare che stiamo regalando a tutti qualcosa che ci riguarda da vicino, ma restare vigili è necessario. Tieni sotto controllo, quindi, tutte le relazioni sociali e ricorda che, anche se si tratta di parenti o conoscenti, non è mai sicuro scambiare file o credenziali.
Con un po’ di attenzione, insomma, difendersi dal cyberbullismo è possibile, senza rinunciare al digitale e ai social media.