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Come creare e leggere codici QR

Uno dei grandi problemi dell’informatica moderna è quello di facilitare il rapporto tra gli utenti e i dati, che sempre più spesso circolano in forme complesse e non facilmente gestibili dall’uomo medio. Digitare indirizzi web lunghissimi, cercare informazioni con troppi fattori (ad es. nomi inusuali o scritti in lingue diverse dalla propria) o semplicemente rapportarsi con dati che richiedono una precisione assoluta, come le coordinate GPS, può diventare materialmente impossibile man mano che queste informazioni crescono in volume e complessità. Per ovviare a questo genere di problemi, le imprese digitali hanno cercato di implementare soluzioni non sempre effettive, finché la lenta diffusione dei codici QR non è diventata uno standard di fatto, offrendo agli utenti uno strumento di qualità e versatilità notevole. Un codice QR è essenzialmente un codice a barre, leggibile attraverso qualunque apparecchio ottico (anche la fotocamera di uno smartphone), che consente di codificare un gran numero di informazioni: in questo modo è possibile consentire agli utenti di accedere a dati digitali complessi partendo da qualunque supporto, sia digitale che cartaceo, come un biglietto aereo, una fattura o il menù di un ristorante, senza obbligarli ad accedere direttamente ad un sito internet o a digitare chiavi di accesso.

Le potenzialità dei codici QR – in via di sviluppo in Italia ma alquanto progredite all’estero – promettono di semplificare notevolmente la vita degli utenti, e di rivoluzionare stabilmente alcuni settori, grazie alla possibilità di trasmettere istantaneamente le informazioni ai dispositivi digitali. In questa guida ti darò alcune informazioni generali sul funzionamento di questa tecnologia, e ti spiegherò come generare dei codici QR per i tuoi scopi (personalizzati). Vedremo anche alcuni usi pratici di questi codici, per consentirti – ad esempio – di integrarli nella tua attività. Ti ricordo che le mie guide hanno solo carattere divulgativo: non ho alcuna relazione con le applicazioni, i servizi e le tecnologie che ti illustrerò, e non posso di conseguenza garantirtene il funzionamento o la sicurezza.

Indice

Cos’è e come funziona un codice QR

come creare e leggere codici QR

Come ti ho già anticipato, i codici QR appartengono alla grande famiglia dei codici a barre, i cui primi prototipi concettuali risalgono agli anni ’40 del ‘900. All’epoca non solo non esisteva ancora l’Informatica come la conosciamo oggi, ma più in generale non esistevano dispositivi di facile uso che potessero consentire la manipolazione immediata dei dati: di conseguenza anche le operazioni astrattamente automatizzabili con le macchine disponibili erano – nei fatti – ancora compiute a mano, a causa di insormontabili difficoltà di implementazione.

In questo contesto l’invenzione dei codici a barre, attribuita soprattutto all’ingegnere Norman Woodland, rivelò un’idea straordinaria: si trattava semplicemente di stampare su carta, con inchiostri particolari, delle barre di spessore diverso che seguissero lo standard comunicativo del codice Morse; in séguito questi simboli potevano essere “letti” grazie a delle lampade specifiche, che consentivano di convertirli in impulsi elettrici giocando sulla riflessione della luce da parte dell’inchiostro. Questa tecnologia nei fatti fu implementata molto lentamente, e solo negli anni ’70 si arrivò alla sua diffusione nei negozi e nelle fabbriche nel modo in cui la conosciamo oggi.

Il codice QR (acronimo di Quick Response), evoluzione di questi paradigmi, fu inventato nel 1994 da una società giapponese, la Denso Wawe, per consentire ai macchinari delle fabbriche Toyota di individuare velocemente i pezzi delle autovetture. A differenza dei codici a barre che trovi nei supermercati, che si limitano a contenere una stringa numerica, i codici QR funzionano grazie ad una complessa mappatura di un disegno quadrangolare, capace di sintetizzare da circa duemila a oltre settemila caratteri, a seconda che si tratti di numeri, codici binari, caratteri alfanumerici o caratteri giapponesi (che, essendo in numero maggiore, occupano più spazio). Poiché negli anni ‘90 l’uso di questa tecnologia era molto limitato, la Denso la rese presto disponibile gratuitamente, pur conservandone il brevetto: non poteva immaginare l’esplosione che avrebbe avuto in séguito alla diffusione degli smartphone, né che, dopo alcuni anni di relativo disuso, nel 2020 essa sarebbe tornata nuovamente “alla ribalta”.

Finalità dei codici QR

utilizzi codici QR

Cosa si può fare e cosa effettivamente si fa con un codice QR? Praticamente tutto quel che consente la sua ampiezza, e infatti gli usi più diffusi sono tantissimi. Ecco qualche esempio:

  • Collegamento ai siti web: consente agli utenti di accedere subito ad una pagina web senza il bisogno di digitare un indirizzo URL;
  • Autenticazione ai servizi online: consente di accedere a pagine web riservate senza digitare nome utente e password;
  • Autenticazione di rete: dà la possibilità di connettersi automaticamente ad una rete senza conoscerne le credenziali;
  • Scambio di informazioni commerciali: ad es. dati relativi ad un prodotto, ad un biglietto o ad un oggetto in esposizione;
  • Ricezione di pagamenti con criptovalute: i wallet dispongono solitamente di un codice QR per ogni criptovaluta, al quale corrisponde un determinato conto virtuale;
  • Pagamento di bollette online: tramite un codice QR è possibile compilare automaticamente i dati di un bollettino per pagarlo in forma digitale;
  • Biglietto da visita virtuale: permette di scambiare informazioni complesse (numeri di telefono, recapiti, etc.) senza bisogno di scriverli o dettarli.

Come puoi facilmente intuire, gli usi commerciali dei codici QR sono molteplici, e ancora inesplorati in Italia. Ad esempio, è possibile collocarli in vetrina per consentire agli acquirenti di conoscere più informazioni sulla merce o sulla sua disponibilità di magazzino, oppure è possibile servirsene per facilitare l’individuazione di un oggetto in un negozio virtuale.

In concreto dunque l’uso che puoi fare di un codice QR dipende essenzialmente dalla tua organizzazione: se ti serve solo come biglietto da visita, ovviamente, basterà badare alla correttezza delle informazioni in esso incorporate, ma se vuoi servirtene per far interagire i tuoi clienti col tuo sito web, dovrai necessariamente lavorare sulla qualità e sull’immediatezza delle relative pagine, soprattutto se il codice serve a conoscere informazioni specifiche e soggette a rapida obsolescenza (sconti, merce disponibile, etc.).

Requisiti e precisazioni iniziali

Per generare un codice QR ti serve un’applicazione per dispositivo mobile specifica o, in alternativa, un sito web, come ti mostrerò a breve. Ovviamente dovrai anche pensare alla modalità con cui questo codice sarà letto, tenendo conto del fatto che esso dovrà essere inquadrato dalla fotocamera di uno smartphone (o di un tablet) ad una distanza ravvicinata o, comunque, non troppo distante: se fai una stampa del codice QR, assicurati che la carta sia molto resistente (i codici QR sono estremamente sensibili ad eventuali crepe/ombre presenti sul supporto) e che l’inchiostro sia sufficientemente brillante; nel caso, fai qualche prova con diversi smartphone per vedere se il risultato è adeguato alle tue aspettative.

Considera anche che alcuni codici QR – come quelli di WhatsApp o dell’Agenzia delle Entrate – contengono informazioni proprietarie, non modificabili ed utilizzabili solo nei limiti delle rispettive applicazioni, e la circostanza va debitamente segnalata agli utenti per evitare disguidi.

App e siti web per generare codici QR

Esistono diversi siti che ti consentono di generare e scaricare dei codici QR. Quelli che ho provato sono QR-code-generator e QRcode-monkey. I due siti sono assolutamente equivalenti, e te ne descriverò a breve il funzionamento.

Per quanto riguarda le app che creano codici QR, ve ne sono parecchie:

  • Su iOS, una di queste, totalmente gratuita, è QR Generator, disponibile a questo indirizzo indirizzo dell’App Store, mentre un’altra con funzioni a pagamento (ma molto versatile) è QR code reader, e puoi trovarla a questa pagina dell’App Store. Nonostante le lievi differenze di interfaccia, le app offrono identici risultati;
  • Su Android, la qualità di queste app – va detto – è mediamente molto scarsa (almeno per il momento). Se ti interessa incorporare velocemente solo indirizzi internet e testi, puoi tuttavia scaricare Lettore codice QR, che trovi a questo indirizzo del Google Play Store.

Come generare un codice QR

Vediamo adesso in concreto come adoperare questi software per creare un codice QR. Ti preciso che, in linea di massima, tutti i servizi simili a quelli che ti ho suggerito funzionano alla stessa maniera, e non richiedono nessuna particolare accortezza.

PC e Mac tramite browser

esempio sito QR Code Generator

Tramite un comune browser, come Chrome, Firefox, Edge o Safari, puoi generare qualunque codice QR connettendoti ai siti che ti ho dato sopra, come QR Code Generator.

Una volta che ti sei collegato al servizio, puoi scegliere di creare un codice QR per rimandare a:

  • Un indirizzo URL (pagina HTML o link a un file o altro elemento leggibile/visibile tramite browser)
  • Un contatto vCard
  • Una scritta di testo
  • Invio di una e-mail con un testo predefinito
  • Invio di un messaggio SMS pre-compilato
  • App Store o Google Play Store (ad esempio per fare in modo che un utente o un cliente scarichi la tua app)
  • Un’immagine o una foto
  • Un file PDF
  • Un audio MP3
  • Una connessione Wi-Fi
  • Un profilo di pagamento correlato a una criptovaluta (Bitcoin e simili)

Scelta la modalità del codice QR, procedi a selezionare il frame. Questo non è altro che il tipo di design da applicare al codice QR. Il risultato non cambierà, ma è risaputo che “anche l’occhio vuole la sua parte”. Puoi decidere persino di colorare il codice QR e di aggiungere il tuo logo aziendale.

Quando sei pronto, clicca il pulsante “Download JPG” per scaricare l’immagine JPEG del tuo codice QR. In alternativa, puoi scegliere “Vector SVG/EPS” per scaricare l’immagine vettoriale del codice QR, che potrai modificare in un secondo momento con GIMP o altri programmi per l’editing fotografico.

Ti ricordo che potresti usare anche l’opzione “Scan tracking”, che ti permetterebbe di tracciare il numero di scansioni del tuo codice QR.

iOS e Android

creazione codice QR app Android

Sia su iPhone e iPad che su smartphone e tablet Android, puoi adoperare i siti web che ti ho proposto sopra, che sono disponibili anche in versione mobile, e seguire le medesime istruzioni che ti ho appena fornito.

Se decidi invece di usare le applicazioni che ti ho consigliato, il meccanismo è assolutamente identico. L’unica differenza è che avverrà un salvataggio diretto – nel Rullino o nell’app Galleria – dell’immagine generata dall’app. QR Generator (su iOS) e Lettore codice QR (su Android) hanno un’interfaccia assolutamente intuitiva ed elementare, in cui ti basterà scegliere il tipo di dato da caricare (testo, URL, etc.) e procedere al salvataggio del codice QR generato.

L’unico aspetto curioso, in QR Generator per iOS, è la scelta di utilizzare un’interfaccia “muta”, con soli simboli: in questo caso, per salvare sia un indirizzo URL che del testo comune, devi semplicemente premere l’icona a forma di fumetto (in basso a sinistra).

Si può modificare un codice QR già generato?

È impossibile modificare un codice QR dopo la sua creazione, salvo intervenire direttamente sui pixel che lo compongono, operazione totalmente priva di senso. È sufficiente infatti generarne uno nuovo.

Altro discorso è se hai diffuso un codice QR il cui contenuto, nel frattempo, è diventato obsoleto (ad es. perché contiene un link non più funzionante, etc.), ma anche in questa situazione non puoi evidentemente alterare un disegno stampato. Per risolvere il problema a priori esistono tuttavia dei servizi online che offrono dei codici QR “modificabili”, attraverso uno stratagemma banale: il codice QR non rimanderà direttamente al link di destinazione, ma sarà “filtrato” da un server intermedio, che – nel caso – potrà essere contattato per modificare la destinazione del collegamento. Solitamente, questi servizi sono a pagamento.

Come stampare o mostrare il codice QR

Ti ho già suggerito di stampare i codici QR su carta chiara e non soggetta a piegature o stropicciamenti, ma un buon espediente, in aggiunta, può essere quello di stampare stampare i codici su carta adesiva, per poi incollarli dove necessario (ad esempio su una porta, su una vetrina o su un prodotto). È anche possibile adoperare degli schermi, ovviamente, purché le dimensioni dell’immagine siano adeguate alla loro scansione con la fotocamera.

Considera anche che non tutti gli utenti sono abituati a rapportarsi con i codici QR: fornisci almeno una riga di informazioni sotto al codice, ad es. spiegando loro che potranno recuperare maggiori informazioni su di un prodotto inquadrando il codice con la fotocamera di un moderno iPhone, che attiverà subito lo scanner QR, etc.. Inoltre, se gestisci un negozio, sarebbe più che opportuno provvedere ad istruire il tuo stesso personale all’uso di questa tecnologia, che ha tanto da offrire ma è ancora così negletta in Italia.

Come leggere un codice QR

lettura codice QR app Android

È veramente semplice visualizzare il contenuto “nascosto” dietro a un QR code. Puoi procedere così:

  • Se usi un iPhone o un iPad, apri semplicemente l’app Fotocamera e inquadra il codice QR. Automaticamente, iOS ti redirezionerà al contenuto correlato;
  • Usando Android, non sempre l’app Fotocamera permette di leggere il codice QR (ciò varia in base al launcher utilizzato). Per esser certo di “interpretare” qualunque codice QR con lo smartphone o il tablet, allora, potresti usare un’app gratuita come Lettore QR, che trovi a questo indirizzo del Google Play. Una volta aperta, scegli l’opzione di scansione tramite la fotocamera e poi inquadra il codice. Sentirai vibrare il telefono e verrai redirezionato al contenuto.